Vai al contenuto della pagina.
Regione Piemonte
Accedi all'area personale
Comune di Prarolo
Seguici su
Cerca
Nascondi la navigazione
Comune di Prarolo
Amministrazione
Novità
Servizi
Vivere Prarolo
Gestione rifiuti
Trasparenza amministrativa
Urbanizzazione
Tutti gli argomenti...
Nascondi la navigazione
Nome del Comune
Amministrazione
Novità
Servizi
Vivere Prarolo
Gestione rifiuti
Trasparenza amministrativa
Urbanizzazione
Tutti gli argomenti...
Home
/
Vivere Prarolo
/
Il nostro territorio
/
Un pò di storia
/
Abati famosi
Abati famosi
Condividi
Facebook
Twitter
Linkedin
Whatsapp
Telegram
Vedi azioni
Scarica
Stampa
Invia
Argomenti
Tempo libero
Turismo
Descrizione
Tra gli abati commendatari dell’Abbazia di S. Stefano ne ricordiamo qui due, a motivo dello sviluppo che diedero all’edilizia di Prarolo ed al suo territorio.
Il cardinale milanese Federico Borromeo (1564 - 1631), nipote di S. Carlo, fu abate dal 1586 al 1631. Egli fece ricostruire la chiesa parrocchiale - come attestato da un'epigrafe datata 1628 e murata all’interno dell'edificio sulla parete destra -, completò la roggia Molinara e bonificò varie parti del territorio, tra cui la regione Borromea (Burumea) situata a levante del paese verso la Sesia.
Quale abate di S. Stefano (dal 1750 fino presumibilmente al 1779, anno della sua morte), il cardinale romano Alessandro Albani fece eseguire ingenti lavori edilizi a Prarolo, ad iniziare dalla costruzione della casa parrocchiale. Fece poi ristrutturare in case moderne, ancora esistenti, le poco più che baracche con tetto di paglia addossate al Castello ed abitate da massari cui erano date in affitto parte delle terre. Albani donò pure il terreno per la costruzione (1763) della confraternita dei santi Carlo e Grato e dotò la chiesa parrocchiale di ricchi arredi. Seguendo cenni dell’epoca, sotto un pesante rifacimento del Quadro delle anime, collocato nella seconda cappella laterale della chiesa parrocchiale, pare possa celarsi un originale dipinto dal pittore della corte torinese Claudio Francesco Beaumont (1694-1769); il committente sarebbe stato il cardinale Albani tramite il suo economo torinese avv. Costanzo Gianella. Amante dell’arte, Albani collezionò antichità in parte ora conservate presso i musei del Campidoglio a Roma.
Secondo alcuni autori, tra gli abati dell'Abbazia di S. Stefano figurerebbe Giovanni Gersenio (o Gersen, di Cavaglià) che nella prima metà del secolo XIII sarebbe stato l'autore di De imitatione Christi, un'opera mistica seconda forse solo alla Bibbia per numero di lettori. Anche se recenti studi paiono completamente inficiare tale attribuzione, anzi pongono addirittura in forse l'esistenza di Gersenio, può essere suggestivo pensare che questo abate, immerso nelle sue mistiche meditazioni, abbia speso parte del suo tempo tra le tranquille mura del Castello di Prarolo. La fantasia potrebbe proseguire immaginando che anche il cardinale Federico Borromeo abbia compiuto una visita all'Abbazia di cui era abate, magari nel 1628 quando fu ricostruita l’antica chiesa come ricorda l'epigrafe posta all'interno dell’edificio attuale. A proposito, qualcuno potrebbe ricordare la fiumana di gente che accorreva alle visite pastorali di Federico, secondo la descrizione fattane da Alessandro Manzoni ne I promessi sposi.
Indietro
Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?
Valuta da 1 a 5 stelle la pagina
Valuta 5 stelle su 5
Valuta 4 stelle su 5
Valuta 3 stelle su 5
Valuta 2 stelle su 5
Valuta 1 stelle su 5
Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!
Quali sono stati gli aspetti che hai preferito?
1/2
Le indicazioni erano chiare
Le indicazioni erano complete
Capivo sempre che stavo procedendo correttamente
Non ho avuto problemi tecnici
Altro
Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?
1/2
A volte le indicazioni non erano chiare
A volte le indicazioni non erano complete
A volte non capivo se stavo procedendo correttamente
Ho avuto problemi tecnici
Altro
Indietro
Avanti
Vuoi aggiungere altri dettagli?
2/2
Dettaglio
Inserire massimo 200 caratteri
Indietro
Contatta il comune
Leggi le domande frequenti
Richiedi assistenza
Chiama il numero 0161216000
Prenota appuntamento
Problemi in città
Segnala disservizio